Torna in DVD la versione restaurata di uno dei migliori film di fantascienza degli anni settanta, Solaris, film che celebra un lungo viaggio che inizia nel cosmo per finire nella psiche umana. Lo psicologo Kris Kelvin (Donatas Banionis) sta per partire alla volta del pianeta Solaris attorno al quale orbita una stazione spaziale sovietica. Si tratta di un compito molto delicato perché le autorità vorrebbero mettere fine alla sua missione scientifica – volta alla ricerca di forme di vita intelligente – poichè, dopo un inizio promettente, si è improvvisamente bloccata. Si sono inoltre verificati strani fenomeni che hanno messo in dubbio l’equilibrio mentale degli ultimi tre occupanti della Stazione.
Read More »La Magistratura migrante da riformare, e l’inchiesta contro Salvini
Un’inchiesta da manuale, quella del procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. Secondo la migliore tradizione italiana. Leggasi infatti: inchiesta dai risvolti politici. Anzi, politicissimi. La vicenda ha inizio dopo Ferragosto, quando un’imbarcazione carica di extracomunitari viene intercettata dalla Squadra marittima delle Forze armate di Malta in acque maltesi. La nave, proveniente dalla Libia, non corre il rischio di affondare e perciò viene rimbalzata dalle faine isolane. Lasciata al proprio destino in mezzo al mare, è lì che viene rinvenuta dal pattuglia-barconi Diciotti, unità della Guardia costiera italiana. Alla richiesta di individuare un porto sicuro dove poter far sbarcare gli immigrati, La Valletta risponde niet. Tradotto: li avete salvati voi, ve li tenete voi. Da far invidia a Ponzio Pilato. E in barba al fatto che si trovassero nell’area Sar dell’isola, di competenza maltese.
Read More »Dannunzianesimo tragico e gusto per la ricercatezza nei film ‘aristocratici’ di Luchino Visconti
Nel marzo del 1976, dopo aver visionato il primo montaggio del suo ultimo film: L’innocente, tratto dal celebre romanzo di Gabriele d’Annunzio, si spegneva a Roma, Luchino Visconti di Modrone, Nobile dei duchi, Duca di Grazzano Visconti, Conte di Lonate Pozzolo, Signore di Corgeno, Consignore di Somma, Consignore di Crenna, Consignore di Agnadello, Patrizio Milanese. Questi i suoi titoli nobiliari. Non è affatto superfluo, come qualcuno potrebbe pensare, ricordare chi fosse e da dove provenisse il regista milanese, perché il tempo della scienza, misurabile, regolare, rettilineo non esaurisce mai il tempo della durata, composto da ricordi e interiorità, come ci avrebbe insegnato Bergson e come ce lo ha rivelato nel suo capolavoro de La recherche, Marcel Proust.
Read More »L’epoca aurea ‘Edo’ nipponica e Kōrin Ogata, tra sensibilità vitale e negazione di essa
Quella che chiamiamo epoca Edo – 江戸時代, per riferirci a quel denso periodo della storia giapponese che comprende all’incirca i nostri Seicento e buona parte dell’Ottocento, fino al battezzamento della capitale Edo in Tokyo e al termine dell’ultimo shogunato, è considerata l’età aurea dell’artigianato nipponico. I secoli del nostro Barocco prima, dell’età dei Lumi e del Romanticismo dopo, corrispondono a una fase della cultura giapponese in cui le attività artigianali – di artigiani abilissimi organizzati in vere e proprie corporazioni (un po’ come accadde nel nostro Basso Medioevo) – crescono tanto in qualità e raffinatezza da produrre opere non considerabili più come esiti semplici o complessi di arti tradizionali, ma qualcosa di più. Opere d’arte. Per capirci: se pensiamo a pittori molto celebri in Europa, come il Katsushika Hokusai – 葛飾 北斎 della Grande onda o Ōkyo, ebbene questi artisti operano in epoca Edo.
Read More »Chi ha ucciso Genova e perché il ponte Morandi era in mano ai Benetton
Mentre la Società Autostrade pensa ai suoi azionisti, senza nemmeno degnarsi di non far pagare il pedaggio alle autoambulanze e mentre parte della politica nostrana parla come al solito di sciacallaggio da parte di forse politiche avverse, sarebbe opportuno oltre a rivolgere un pensiero, una preghiera alle vittime, ai loro familiari, ai dispersi, ai sopravvissuti e a tutti i cittadini di Genova, di questa tragedia che certamente non è stata una fatalità, a chiederci perché il ponte Morandi era in mano ai Benetton.
Read More »‘Franco Dellerba. Percorsi’ in mostra a Bari fino al 30 settembre
Inaugurata il 19 maggio scorso, presso la Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto” di Bari, la mostra Franco Dellerba. Percorsi offre un illuminante spaccato dell’opera di Franco Dellerba, uno dei più significativi artisti contemporanei pugliesi, la cui notorietà, grazie al vasto apprezzamento conquistato attraverso numerose esposizioni collettive e monografiche, ha valicato ampiamente i confini italiani ed europei. L’originalità dell’esposizione consiste nel confronto diretto tra una selezione delle opere di Dellerba, legate da tematiche o percorsi artistici comuni, e le collezioni medievali e rinascimentali della Pinacoteca barese: una formula che il museo ha sperimentato con grande successo negli ultimi anni, accogliendo mostre site specific dedicate a Mimmo Paladino, Carlo Guarienti, Sandro Chia, ma che si rinnova nel caso di Franco Dellerba assumendo un significato particolare e arricchendosi del forte legame antropologico che lega l’artista alla sua terra d’origine.
Read More »‘Unsane’, il nuovo film di Soderbergh girato con un IPhone 7
Nell’aridità delle sale cinematografiche, vuote e abbandonate come solo sanno esserlo durante i mesi estivi, c’è un titolo ad essere sulla bocca di tutti: Unsane, girato da Steven Soderbergh interamente con un iPhone 7, la cui camera integrata è stata potenziata da una app in grado di gestire fuoco, esposizione e temperatura. Il mezzo espressivo è unico, ma il risultato è elettrizzante, diramandone le potenzialità e gli esiti ovunque.
Read More »Il ministro Bonisoli, l’abolizione delle domeniche gratuite al museo e gli slogan mistificatori di Maurizio Martina
Il Ministro della Cultura Bonisoli vuole abolire le domeniche gratuite al museo. Solo nel 2017 3,5 milioni di persone hanno visitato gratis il nostro patrimonio. Vogliono le bellezze d’Italia per pochi e non come bene pubblico. È già pronto lo slogan: meno cultura per tutti. Maurizio Martina ha twittato. L’apocalisse è giunta, siamo alla fine della civiltà e le orde barbariche gialloverdi hanno ormai invaso le culle della cultura -i musei- e ne hanno sbarrato le porte al grande pubblico. Siamo rovinati. Addio chilometriche code, addio affollatissime sale, addio schiamazzi, addio spintoni, addio. Non vedremo più l’attonita sorpresa sul volto dei turisti alla vista del biglietto gratuito; niente più sgomitate davanti a un’opera d’arte; e – orrore! – i giovani annoiati e intellettualoidi la prima domenica del mese saranno costretti a pagare per poter immortalare le loro epifanie davanti a un’opera d’arte, per poi immancabilmente postarle sui social con tanto di hashtag e didascalie ad effetto.
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