Il 13 marzo 1907, a Bucarest, nasceva Mircea Eliade. Ad onta delle varie critiche – spesso scientifiche, spesso no – mosse a questo straordinario pensatore, filosofo, antropologo, storico delle religioni, mitografo, a 110 anni dalla sua nascita il suo pensiero è più vivo che mai: stanno a dimostrarlo le continue ristampe dei suoi testi, ma anche le nuove opere edite in italiano, che coprono tutto l’arco della sua produzione, dalla narrativa alla saggistica, dalla diaristica al teatro. Il pensiero di Eliade è un’autentica oasi in quel deserto di strutturalismi, decostruzionismi e pensieri deboli, post, neo e via discorrendo, che imperversa oggi. Forse il merito più grande dello storico delle religioni romeno è stato di avere preso il sacro sul serio. Questa la sua eredità, che è compito degli studiosi approfondire e meditare.
Read More »Le democrazie occidentali ai tempi dei social network
Asfaltare, umiliare, distruggere, sono solo alcuni dei termini più comuni condivisi migliaia di volte al giorno da platee sterminate di frequentatori di social network. Si tratta nella maggioranza dei casi di video insignificanti in cui vengono estrapolati parti di interventi televisivi o pubblici in cui il protagonista utilizza un linguaggio, spesso offensivo, verso i suoi interlocutori. Di fronte a queste frasi gli improvvidi navigatori si profondono in applausi a scena aperta. Poi ci sono i commenti, sempre in linea con l’asfaltare, umiliare, ecc.
Read More »I martiri delle foibe scomparsi dai libri di storia e dalla memoria collettiva
«Non abbiamo ormai detto tutto su vicende di 70 anni fa? Ha senso ritornarci sopra ad ogni ricorrenza? Ebbene sì, ha senso. Riconciliazione non significa rinuncia alla memoria». Queste le parole dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione delle celebrazioni per la Giornata del Ricordo delle Foibe del lontano 2013, degne di un Capo di Stato responsabile e attento a voler tenere vivo nel ricordo di tutti il dolore che ancora provano le vittime delle persecuzioni titine.
Read More »La lingua italiana tra analfabetismo e riforme della scuola
È difficile prendere sul serio i 600 docenti universitari che hanno lanciato l’allarme sull'uso approssimativo che i loro studenti fanno della lingua italiana. La difficoltà non nasce dalla fondatezza della loro denuncia – è sotto l’occhio di tutti il degrado culturale in cui versa il nostro Paese – ma dal silenzio assordante che ha contraddistinto la categoria, con le dovute eccezioni, nel corso delle riforme peggiorative della scuola che, più o meno, hanno operato tutti i governi negli ultimi vent'anni.
Read More »Giorgio Perlasca: uno dei “Trentasei Giusti ” al mondo nel saggio di Deaglio
Nel 1991 un giornalista, Enrico Deaglio, ha riportato un'ulteriore testimonianza, raccontando la storia di Giorgio Perlasca. Il titolo del saggio è La banalità del bene. In questo saggio Deaglio tesse la trama del saggio seguendo due fili precisi: La prima parte del racconto viene riportata oralmente dallo stesso Perlasca che sta tenendo un'intervista con il giornalista. Nella seconda parte il lettore apprende le vicende attraverso le parole del diario che Perlasca scrisse durante quegli anni.
Read More »La non riforma delle forze dell’ordine italiane-l’abolizione del Corpo Forestale
Tra le tante semplificazioni tentate dal governo Renzi, ce n’è una che sicuramente è tra le peggiori, anche se tra le meno denunciate, a causa del solito disinteresse italiano, che si traduce in vera e propria ignoranza per i dettagli. Si sta parlando del capitolo della riforma della Pubblica Amministrazione a firma del ministro Madia (ma diciamo a firma Renzi) riguardante l’abolizione del Corpo forestale dello Stato (CfS) come corpo a sé stante, per essere invece inglobato in quello dei carabinieri.
Read More »Addio al grande Zygmunt Bauman, teorico della ‘società liquida’
Una chiave di lettura originale, non banale e certamente discutibile per comprendere il mondo contemporaneo. Con Zyngmunt Bauman scompare non solo un grande intellettuale, ma forse il più importante costruttore di lenti che ci hanno permesso di osservare il mondo in modo differente.
Read More »L’ultima grande lezione di Tullio De Mauro: l’ignoranza strumentale italiana
Se c’è una lezione che la triste giornata di ieri ci ha insegnato, e della quale si dovrebbe far tesoro, è quella - l'ultima - del compianto Tullio De Mauro (30 marzo 1932 - 5 gennaio 2017). Uomo libero, colto e raffinato, Tullio De Mauro aveva dedicato la vita al Paese, con un impegno non solo politico, ma anche sociale (si tengano a mente, a tal proposito, le correlazioni ‘Smithiane’ tra padronanza della lingua e fluidità dell’economia di uno Stato). Quanta inutile fatica, si potrebbe essere portati a pensare, in un periodo storico buio e miope, come quello in cui viviamo. Sì, perché i giovani non leggono più, o leggono davvero poco; perché l’italiano medio, dati alla mano, coglie con fatica il significato di un breve e semplice testo, e non pare, a causa di ciò, soffrire; perché il classico utente delle principali fonti del web, e dei social network più in vista, riesce a stento a verificare la veridicità di una notizia.
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