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Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

‘Troppo tardi’ di Carlo Cassola. Le contraddizioni dell’animo umano secondo uno scrittore ormai dimenticato

Cassola

È ormai caduto nel dimenticatoio Carlo Cassola, che ha vinto a suo tempo premi letterari importanti come lo Strega e il Bagutta. Non rientra ormai nei canoni letterari. Gli italianisti a stento lo citano. Il suo nome ed i suoi romanzi sono caduti nell'oblio. Eppure negli anni '60 e' 70 aveva una grande popolarità e vasto consenso. Le sue opere avevano avuto notevole risonanza nel pubblico.

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La legge come arma di uno stato autoritario: siamo tutti colpevoli!

Legge

Per chi viene scritta la Legge? E be’: per tutti, no? Se la Legge è uguale per tutti, allora è ovvio che viene scritta per tutti. Passiamo per un attimo sopra questa sottile ipocrisia, dal momento che sarà pure vero che la Legge è uguale per tutti, però l’abbiamo visto tante volte che non tutti sono uguali di fronte alla Legge (qualcuno, al solito, è più uguale degli altri, e qualcuno molto meno).

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Italia campione d’Europa: il volto della vittoria

Italia

Le gesta dei campioni sono previste dai tratti del viso, dall’ego del corpo. Naturalmente non fanno eccezione i ragazzi della Nazionale d'Italia, campioni d'Europa dopo più di 60 anni, per la seconda volta il cui volto e corpo raccontano molto. Il viso è la nostra impronta digitale, il corpo non è il carcere dell’anima ma il suo stampo, non una protesi ma l’ipotesi con cui perforiamo il cerbero del giorno. 

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“Due vite” di Emanuele Trevi vince lo Strega 2021. Un vero romanzo che è un atto di fede verso l’amicizia e uno strappo alla regola

Due vite

Finalmente vince un romanzo vero. Alla proclamazione del vincitore la conduttrice ha avuto timore di pronunciare la casa editrice che ha avuto il merito di pubblicare Due Vite di Emanuele Trevi, ovvero Neri Pozza, e ha menzionato la più rassicurante Einaudi. Due vite è molto di più, e molto meglio, di quelli che minacciano di essere un romanzo. Non è questione di esercitare a tutti i costi il ruolo del bastian contrario, che in un Paese vocato al pascolo come questo causa pur sempre molti disagi. Si tratta piuttosto di saper individuare e riconoscere, nel libro di Emanuele Trevi, un’armonia antica e non esibita, un talento indiscutibile ma non ingombrante, una pazienza pesata come l’oro, una grazia presente ma non ossessiva, un equilibrio non pedagogico e una spettinatura calva: prerogative involontarie dei grandi libri.

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‘Panorama’. Mostra diffusa a cura di Vincenzo de Bellis 2 – 5 settembre Procida

Panorama progetto

Il gallerista Alfonso Artiaco annuncia il primo appuntamento in presenza del consorzio ITALICS di cui è uno dei fondatori. ITALICS per la prima volta in Italia ha riunito le più autorevoli gallerie di arte antica, moderna e contemporanea attive lungo tutta la Penisola, attorno a un progetto comune che troverà finalmente una sua prima proiezione dal vivo con Panorama, una mostra diffusa sull’isola di Procida (Napoli) da giovedì 2 a domenica 5 settembre 2021, a cura di Vincenzo de Bellis, direttore associato e curatore per le arti visive del Walker Art Center di Minneapolis. La mostra rientra nel programma di iniziative 'Verso Procida 2022'.

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‘Radure’, il meraviglioso sud nella poesia sintropica di Maria Allo

maria allo

La raccolta di Maria Allo dal titolo Radure  ricorda Heidegger, la radura del filosofo. Leggendola, si ha l'impressione che ciò fosse un richiamo evidente. Si intende il titolo col significato heideggeriano di apertura, disvelamento, irradiazione dell'essere. Ma la radura è anche semplicemente un tratto disboscato. È anche ordine, chiarezza, pulizia e forse sintesi. Forse si può intendere anche in questo modo.  Maria Allo si dimostra maestra nella costruzione del verso e della prosodia. Si sente l'influsso di Dante, anche se la poetessa non ha l'ossessione di ingabbiare metricamente i suoi pensieri.

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Cristo non sfilerebbe mai al Pride. Se ‘Dio è morto’, l’uomo insieme a lui, tra le mode anticlericali

Pride

Ed ecco, di nuovo, il Pride. Noioso come un gioco di ruolo di tre generazioni fa, variazione sul tema di guardie e ladri da giocarsi tra finti indignati e finti tolleranti. Non parliamone troppo, ché l’irrilevanza dell’evento si potrebbe riassumere nelle stesse due righe che bastano alla trama di una qualsiasi puntata di Don Matteo.

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